Cos’è una skill di Alexa?
Una nuova tecnologia basata sulla voce che in America e in altri paesi europei sta già spopolando. Non più applicazioni, navigazione di siti web o ricerche scritte, ma semplicemente richieste vocali.
Questa nuova tecnologia di Amazon, che può essere controllata con la voce, si basa su due elementi principali: la parte hardware, il piccolo altoparlante, che è Echo e la parte software, cioè quella che dà l’intelligenza e la voce, che è Alexa.
Oltre alle sue capacità di base, puoi ottenere di più e personalizzare quello che Alexa può fare per te utilizzando le skill. Le skill, o applicazioni vocali, sono per Alexa l’equivalente delle applicazioni per lo smartphone, che vengono attivate con la voce.
La cosa interessante, e quella da cui nascono grandi opportunità di business, è che ognuno di noi può far sviluppare la propria skill e metterla a disposizione di chi ha un dispositivo Amazon o accesso ad Alexa.
Quali sono i 2 tipi principali di Alexa skill e quali consigli di avere?
Oltre a sviluppare skill per la domotica, per Amazon Alexa possiamo realizzare altri due tipi di skill. La più semplice, e già standardizzata, è quella per il sommario quotidiano, mentre l’altra, più complessa, è la skill custom. La skill sommario quotidiano ci consente di far rientrare i nostri contenuti, testo letto da Alexa o audio, in quello che possiamo immaginare come il feed di Alexa, dove al comando predefinito “Alexa, dammi le notizie di oggi”, per esempio, questa riprodurrà i nostri contenuti, possibilmente brevi. Mentre con la skill custom abbiamo piena libertà nel definire i comandi che l’utente può usare per accedere ai nostri contenuti e servizi. Viene da sé quindi, che mentre per una skill sommario quotidiano è bene realizzare contenuti brevi come notizie e liste, come se fossero i titoli dei giornali, su quella custom possiamo offrire dei contenuti più lunghi, come podcast da un’ora, così da intrattenere l’utente e fidelizzarlo.
Le skill hanno senso solo per il personal branding o anche per le aziende?
Io vedo le skill come un nuovo canale di comunicazione, e come tale possiamo trovarne il giusto utilizzo se capiamo prima bene il contesto in cui l’utente potrà usare la skill, permettendoci quindi di entrare nella sua routine. Questo può portare vantaggio sia ad un personal brand che ad un’azienda, l’importante è capire bene quando un utente può trarre vantaggio nell’utilizzare la nostra skill, risolvendo un suo problema, intrattenendolo o fornendogli informazioni.
Hai un paio di esempi di skill per aziende realizzate per l’Italia?
Ci sono diverse skill di aziende nello store di Alexa in Italia, i due macro settori con più rapida crescita sono sicuramente le skill di domotica, quindi aziende produttrici di elettrodomestici che permettono di controllare con la voce i propri dispositivi, e aziende che utilizzano le skill per offrire contenuti di intrattenimento e informazione. Trenitalia, per esempio, ha realizzato una skill che ti permette di conoscere gli orari dei treni con la voce. Un altro esempio interessante che ho visto da poco è quello di Poste Italiane che permette di trasferire denaro agli utenti in rubrica.
Si possono vendere prodotti e servizi tramite le skill di Alexa?
Assolutamente sì, integrando in particolare il servizio Amazon Pay nella propria skill per vendere servizi o prodotti, pensa alla vendita di biglietti o prodotti di un eCommerce, ma anche offrire funzionalità o contenuti premium all’interno della propria skill con l’in-skill purchase, che purtroppo non è ancora arrivata in Italia, ma che spero possa arrivare presto.
Meglio puntare sulle skill di Alexa o sulle Google Action di Google Home?
Stiamo parlando di una tecnologia agli albori, secondo me l’errore più grande è cercare di definirlo guardando la situazione attuale. Volendo fare una previsione, secondo il mio punto di vista il duopolio in questo mercato sarà proprio di Amazon e Google e, come succede nel mercato degli smartphone, quando realizzi un’applicazione mobile non ti poni il problema se farlo per Android o iPhone, lo fai semplicemente per entrambi. In questo momento se si hanno le risorse si possono realizzare skill ed action allo stesso momento, in alternativa consiglio di partire dalle skill per Alexa, perché lo vedo più maturo come prodotto con le sue oltre 90.000 skill a livello globale rispetto a Google.
Come si fa a creare una skill di Alexa?
Esistono diverse soluzioni per creare una Skill. Se abbiamo le capacità possiamo iniziare programmando o assumendo un programmatore, altrimenti esistono alcune soluzioni per non programmatori, come Web Digit e Latina-Online.it che sono tra i primi CMS della voce. La cosa particolare, e secondo me interessante, in questo settore è che per sviluppare una skill di buona qualità non basta essere un programmatore, ma entra in gioco una nuova figura: il voice designer.
Cos’è il voice design e perché è così importante per creare una skill Alexa?
Quando interagiamo con un sito internet o un’applicazione mobile, abbiamo dei riferimenti visibili che ci guidano nell’utilizzo del sito o dell’app: pulsanti, colori, animazioni, etc. Nel caso delle skill invece non abbiamo nessuno di questi riferimenti. È quindi compito del voice designer creare, grazie alle conversazioni, un contesto comune tra l’utente e la Skill, così che l’utente non si senta disorientato su cosa chiedere. Quello del voice designer è nuovo mestiere che si sta definendo man mano, e personalmente lo trovo molto stimolante perché mi fa sentire parte attiva nel definire un ruolo e la storia di questo settore.
Non me ne vogliano i colleghi sviluppatori, ma il voice design è più un lavoro che si avvicina ad uno sceneggiatore o copywriter per intenderci. Spesso però sono proprio i programmatori ad essere chiamati a svolgere questo ruolo, il che è sbagliato.
Per un programmatore e un voice designer ci vuole un budget adeguato. Chi non l’avesse a disposizione cosa può fare?
Come per ogni lavoro custom il budget varia da professionista a professionista/team. Come accennavo anche prima, stanno già nascendo delle soluzioni standardizzate per realizzare una skill in autonomia. Voiceflow è un tool che permette di creare una skill senza saper programmare, operando con dei blocchi logici, come nei famosi tool di Marketing Automation o Chatbot. A mio avviso il problema è che in questo caso si risolve solo parte del problema, infatti se da una parte non abbiamo bisogno di programmare con Voiceflow dobbiamo però saper costruire un buon voice design e ad oggi ci sono più programmatori che voice designer. Per questo con la mia azienda abbiamo realizzato un tool che facilita la realizzazione di una skill senza bisogno di saper programmare e realizzare il voice design: WebDigit.it definito da alcuni il “wordpress” della voce.
Quante sono le skill Alexa nel mondo e quante in Italia?
Ad oggi al mondo ci sono più di 90.000 Alexa Skills e circa 4.500 Google Actions. In Italia in poco più di 6 mesi siamo arrivati a 2.400 skill, di cui più di 200 sviluppate dalla mia azienda e con DigitItalia.com
Quanti Eco prevedi potrebbero esserci entro 2 anni nel mondo e in Italia?
Secondo dati ufficiali a dicembre 2018 sono stati venduti in totale più di 100 milioni di dispositivi Echo. Al ritmo di crescita attuale credo che si arriverà tranquillamente a 500 milioni di dispositivi, boom che si registrerà con l’entrata dei dispositivi Echo Auto a mio avviso. Da notare inoltre si parla di dispositivi condivisi, a differenza degli smartphone che sono personali. Spesso infatti, un solo dispositivo Echo viene utilizzato da più persone all’interno della stessa casa, quindi in realtà il numero di utenti che utilizzano questa tecnologia è superiore rispetto al numero di dispositivi. Basti pensare al numero medio di persone che compone una famiglia.
Perché è importante investire ora sulle skill Alexa?
La potenza di una Skill risiede nella sua capacità di riuscire a diventare indispensabile, entrare pienamente nella routine delle persone. Riusciamo in sostanza ad occupare una parte del tempo dei nostri utenti, risolvendo facilmente per loro un problema, fornendo informazioni o intrattenendo in una situazione in cui abbiamo la quasi totalità della loro concentrazione, a differenza dello smartphone dove riversiamo tempo spesso per noia e dove siamo costantemente bombardati da distrazioni. Penso che solo questo basti a giustificare un qualsiasi investimento.
Ma se questo non basta, essere tra i primi a sfruttare una nuova tecnologia e un canale di comunicazione, difficilmente non porterà benefici: da un lato essendo i primi possiamo crescere facilmente, facendoci trainare dalla diffusione della tecnologia stessa, e dall’altro canto ci posizioniamo meglio rispetto ai concorrenti.